“Dal “Progetto Soffermiamoci…”
L’incontro di sabato 27 Febbraio, “L’intesa di coppia tra vagiti, pannolini e biberon!”, tenuto dalla Dott.ssa M. Paola Latino (Pediatra) in collaborazione con la Dott.ssa Laura Rapanà (Psicologa, Psicoterapeuta), ha avuto la finalità di offrire a coppie, con un primo figlio neonato, uno spazio in cui soffermarsi, in cui riflettere su come sta andando la coppia, su come rinforzare gli aspetti che funzionano e come rimettere in riga quelli meno soddisfacenti.
Ogni famiglia attraversa una successione di fasi, diverse tra loro, che definiscono il suo ciclo di vita: la creazione della coppia (Io, Tu), la nascita del primo figlio, l’adolescenza dei figli e il loro svincolamento. Ogni fase richiede un nuovo equilibrio e continui assestamenti perché ci possa essere una crescita armonica alimentata da energie forti e autentiche.
In particolare, la nascita del primo figlio provoca un’evoluzione personale e crea un momento particolare della vita di coppia: introduce nuove variabili, modifica gli equilibri precedenti e ridefinisce i ruoli.
La coppia si trova ad affrontare varie prove: in tre è tutto più complicato, si convive in uno spazio minore, aumenta l’impegno, la responsabilità, diminuisce la libertà di movimento personale.
Per mantenere l’equilibrio di coppia, è importante che i partner si prendano cura non solo del bambino che hanno messo al mondo ma anche della loro relazione, che riservino uno spazio sia fisico che mentale per il dialogo, per ricontattare quella parte dell’essere individuo che ha creato la coppia.
In questa fase si è in divenire, si cambia insieme al figlio, crescono sia i genitori, sia il figlio.
Se non ci si confronta con il partner, c’è il rischio di cronicizzarsi, di rimanere fermi all’immagine vecchia dell’altro prima della nascita del figlio, di non riconoscere il suo cambiamento e di sentirsi frustrati.
L’abnegazione e l’impegno totale possono portare a una frattura della coppia che può riflettersi sul benessere del bambino. La coppia ha necessità di respirare per rafforzare la sua dinamicità, di parlare prima di come ci si sente, dei propri bisogni e poi dei bisogni e delle esigenze del bambino.
E’ importante per rinforzare la coppia, dedicare quotidianamente un momento per soffermarsi, per guardarsi, per chiedersi: “Come stai?” Se ci si ascolta, si possono capire i propri desideri e quelli del partner, si può esprimere un proprio bisogno e chiedere all’altro se ne ha uno.
Un “Come stai” non sociale, ma per consolidare il confronto. Dire “Come stai” è aggiornarsi sulla propria crescita: se cresciamo, cambiamo. Il dialogo e la condivisione aiutano a stare bene, a riscoprirsi complici, amanti.
L’unione tra genitori e figlio neonato va coltivata, è come una piantina in vaso con il fiore, che va curata e continuamente innaffiata.
Ogni giorno può essere diverso, l’importante è essere presenti ai cambiamenti. E’ da evitare di fermarsi, di muoversi in modo robotico perdendo l’emotività.
Stare nel divenire aiuta a essere liberi.
Un ringraziamento alle coppie presenti e a loro, il riconoscimento di essere riuscite, in questo incontro, a prendersi uno “spazio insieme” che lo possiamo rappresentare come la linfa che permette a una pianta di crescere bene e forte e di poter sostenere tutti i frutti che di volta in volta produrrà.
Dott.ssa Laura Rapanà